Iniziamo le diete convinti e motivati, ripetendoci “Stavolta ce la farò!”, ma dopo poco tempo ci ritroviamo davanti a una fetta di torta al cioccolato e non sappiamo resistere, in altri momenti abbiamo bisogno di mangiare in continuazione… eppure conosciamo le conseguenze delle abbuffate, ma non riusciamo comunque a fermarci. Questo ci porta a sensazioni di frustrazione e fallimento. Ma perché succede?
Molto spesso, dietro ad un rapporto conflittuale con il cibo ci sono emozioni inespresse, apprendimenti, antiche sofferenze emotive legate a eventi passati, il non saper “stare” con le proprie emozioni, il dover riempire un vuoto oppure degli eventi traumatici.
“Da piccola, quando ero triste, mia nonna mi dava sempre latte e biscotti dicendomi ‘vedrai che così ti sentirai meglio”
“Quando arriva la sera mi sento sola, la sensazione di vuoto è insopportabile, sembra incolmabile…cerco di riempirla con tutto ciò che trovo nel frigo”
“Alle feste non mi davano mai i dolci perché ero grassa, adesso posso fare quello che voglio, posso mangiarmeli tutti! Ma poi mi sento in colpa perché sono grassa e sento ancora il giudizio dei miei genitori…”
“Quando mangio la mia testa si ferma, finalmente riesco a respirare e le emozioni negative vanno via”
L’E.M.D.R. non si limita a identificare ricordi “chiave” che possono aver influenzato la relazione distorta con il cibo, ma va ad agire in maniera mirata sull’elaborazione dell’evento stesso. In questo modo, i ricordi disturbanti diverranno man mano meno intensi fino ad arrivare ad una elaborazione completa e ad una risoluzione adattiva. Il ricordo non viene cancellato, ma non provoca più quel dolore e quel disagio ad esso associati.
Dopo l’E.M.D.R. non avrai più bisogno di mangiare per colmare quel vuoto, non utilizzerai più il cibo per consolarti né tantomeno per placare le emozioni negative. Sarai in grado di costruire un buon rapporto con il cibo, con la tua immagine corporea e migliorare significativamente la tua autostima e il tuo senso di autoefficacia.